1. | € 26,00 | EAN-13: 9788806261252 Vincent Eltschinger | Isabelle Ratié Che cos'è la filosofia indiana?
Edizione: | Einaudi, 2023 | Tempi di rifornimento | Indicativamente procurabile in 10-12 giorni lavorativi | Info disponibilità | Rifornimento in corso | Prezzo di acquisto | € 26,00 | Descrizione | Che cos'è la filosofia indiana?: La filosofia, come é generalmente ritenuto, parla greco, tedesco, inglese, francese, italiano, ma secondo molti non parla egiziano, babilonese o sanscrito. Nella storia della filosofia, così come era intesa da un pensiero europeo ansioso di rivendicare l'esclusività delle proprie origini greche, all'India fu interdetto un posto di elezione nel campo dell'indagine critica tra la fine del XVIII e la metà del XIX secolo. Da allora, generazioni di studiosi delle tradizioni intellettuali nell'Asia meridionale hanno richiesto invano la revisione di un processo istruito ingiustamente contro un intero universo filosofico ai più del tutto sconosciuto. Dimostrando la totale infondatezza dei cliché che l'Occidente ha sempre riservato all'antica India, supposta troppo immersa nella sua religiosità per dare spazio alla formalità del pensiero filosofico, Vincent Eltschinger e Isabelle Ratié rivolgono l'attenzione non tanto alle tradizioni dottrinali indiane codificate, quanto a una serie di temi filosofici fondamentali che mostrano in tutta la loro ricchezza e varietà l'impresa razionale di problematizzazione, argomentazione logica e ricerca della verità che si fece strada nei primi mille anni della nostra era nell'Asia meridionale. L'accento posto su alcuni punti di cristallizzazione del dibattito indiano - il sé, l'idealismo, l'altro, la conoscenza, l'autorità , il linguaggio, la semantica, Dio, lo spazio e il tempo - costituisce la vera originalità dell'opera, che offre una comprensione della filosofia indiana per quello che fu nel suo contesto, senza cercare indebiti confronti con le | Aggiungi al Carrello |
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2. | € 40,00 | EAN-13: 9788120835597 Vincent Eltschinger Caste and Buddhist Philosophy Continuity of Some Buddhist Arguments against the Realist Interpretation of Social Denominations
Edizione: | Motilal Banarsidass, 2015 | Tempi di rifornimento | Indicativamente procurabile in 20-25 giorni lavorativi | Info disponibilità | Rifornimento in corso | Prezzo di acquisto | € 40,00 | Descrizione | From the sixth to the eighth century CE, the Buddhist philosophers paid considerable attention to the issue of the caste-classes. Far from seeking to reform the non-Buddhist social environment, they endeavoured to undermine theoretical attempts at "naturalizing" the social statuses, especially Kumarila's doctrine of the perceptibility of jati. Significant parts of their critique is strongly indebted to earlier, mainly canonical arguments shaped in order to neutralize the Brahmins' pride in caste. But closer scrutiny also reveals the innovations that were made possible by the renewal of Buddhist semantics around the so-called apoha ("exclusion") theory. Eltschinger's study presents the gist of the early Buddhist arguments, the modalities of their appropriation by later philosophers as well as the new developments induced by the epistemologists.
The rigorous denial by the Buddha and his followers of the Brahmanic idea of castes as a
natural fact is a well-known detail in the long history of the study of Indias social structures and their ideological background. From early canonical texts to later philosophical literature, this denial is regularly attested.
The author offers a detailed analysis of the arguments against the Brahmanic ìnaturalization of caste, as propounded by Dharmakirti (ca. 600 CE) and his successors up to Prajnakaragupta (ca. 800 CE), and in the process pays close attention to their historical context as exemplified by the writings of Aryadeva, Vasubandhu, Dharmapala, and Candrakirti. The first section provides a survey of the canonical material in relevant Pali Suttas and subsequent Avadana and Jataka literature.
The main part of the book presents the final stage in the evolution of polemics against the naturalization of caste in the sense of any attempt to include caste among the things that do not depend or proceed exclusively from human thought and arbitrary conventions, i.e., to consider caste as agreeing with nature and not merely with peoples social and linguistic habits. This section focuses on the arguments of Dharmakirti. | Aggiungi al Carrello |
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